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FILATI ON LINE - VENDITA FILATI ITALIANI PREGIATI DI STOCK

CORSO DI TELAIO MANUALE ESERCIZIO 17 : SCIARPA IN CINIGLIA STAMPATA

Ho parecchi gomitoli di filati fantasia da lavorare a maglia, ho scelto per questa sciarpa, da regalare alla mia amica Simona, della ciniglia grossa stampata multicolore e un misto lana sottile e irregolare.

1 i filati

Si può utilizzare il telaio a 2 o 4 licci perché si lavora a tela

Per l’ordito uso la ciniglia (circa 200 gr), per la trama il misto lana (circa 50 gr)

Monto  60 fili per una lunghezza sufficiente a lavorare 225 cm più 15 cm frange per parte.

Il rimettaggio sarà 1-2-1-2-1-2……oppure 1-2-3-4-1-2-3-4…un filo per maglia

Il pettine è il 20/10 una maglia per dente (fittezza 2 fili/cm)

NON OCCORRE CIMOSA perché la ciniglia è grossa

Dopo aver terminato, lavare, asciugare a calore medio, NON stirare

Le misure dopo il finissaggio sono 24 x 174 (ritira molto in lunghezza)

3 la sciarpa

Ogni sabato una nuova lezione

Questo articolo è stato scritto da Anna: quattromicitessituramanuale

Per qualsiasi informazione che non trovi nell’articolo la puoi contattare: quattromici@gmail.com

 

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Per chi  vuole imparare a lavorare con le macchine da maglieria, consiglio di acquistare la nuova guida di Ortenzia Renza Menciotti

 

Se avete o volete acquistare una macchina da maglieria per hobbistica di qualsiasi marca sia, Empisal, singer, Toyota, Brother sul suo sito http://www.creazioni-or.it/   troverete tutte le informazioni per farle funzionare, dai manuali ai video per creare in casa vostra i modelli che più vi piacciono.

 

 

 

-seconda parte-

 Per il plaid ho scelto questi colori :

i filati usati

i filati usati

l’ordito è verde tinta unita; in  trama utilizzo 7 colori: il verde dell’ordito, verdino chiaro (manca nella foto), il rosso, l’arancio, il blu china, il jeans scuro, l’azzurro.

Naturalmente potete usarne di meno o di più secondo il vostro gusto e la disponibilità di filo

I consumi:

Verde (ordito) = 263 gr   Verde (trama) = 42gr   Verdino (t) = 27gr   Arancio (t) = 32gr

Azzurro (t) = 26gr   Rosso (t) = 5gr   Blu China (t) = 15gr   Jeans scuro (t) =15gr

Totale 425 grammi

L’ordito è montato a filo singolo (tutta l’altezza del telaio 120 cm)

La trama è lavorata tutta a filo doppio, a tela.  Non è necessario che vi elenchi dettagliatamente la sequenza dei colori in trama, potete alternarli come preferite.

Vi faccio solo notare che l’effetto “quadretto” che si vede nel plaid originale non è riproducibile con il telaio a 4 licci; si può ottenere solo un quadrettino molto piccolo in questo modo: alternando due colori diversi si lavora con queste pedalate

1-4   2-3    1-4   2-3  …..

Colore 1 sempre sulla pedalata 1-4

Colore 2 sempre sulla pedalata 2-3

10 al lavoro9 al lavoro

Ho lavorato 210 cm + 15 cm di frange per parte, quindi occorre montare un ordito sufficientemente lungo (lunghezza utile 240cm)6 il plaid finito

Le misure finite, dopo finissaggio sono 100×182

Ed ecco l’effetto finale: la copertina per il mio nuovo cuginetto Francesco

e’  pronta!

6 il plaid finito

Ogni sabato una nuova lezione

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CORSO DI TESSITURA, ESERCIZIO 16: PLAID ANNI 70 RIVISITATO

-Prima parte-

Ho trovato in un vecchio baule questo vecchio plaid che usavamo quand’ero bambina in occasione dei pic-nic in campagna

 

il plaid anni 70

il plaid anni 70

I colori sono forti, lo stile d’insieme è una via di mezzo fra l’hippie e l’etnico

E’ stato tessuto in lana  su un telaio a 16 licci, perciò certi effetti non potranno essere ripetuti

Ho deciso di rivisitarlo utilizzando dei colori più morbidi

Come filato ho scelto il cashmere-seta 70/30 titolo 2/26000 (lo trovate su www.filationlinestore.it)

Questo filato unisce il calore e la morbidezza del cashmere alla lucentezza della seta, che dona al capo finito un  bel drappeggio e una “mano” particolarmente gradevole.

Potete però ugualmente utilizzare un qualsiasi altro filato titolo 2/26000, 2/28000, 2/30000.

Ho montato sulle 4 casse un ordito tinta unita (verde) composto da 960 fili singoli

l'ordito visto dal subbio posteriore

l’ordito visto dal subbio posteriore

 

Con rimettaggio 1-2-3-4-1-2-3-4……

Cimose = prime e ultime 12 maglie passare 2 fili per maglia

Pettine = riduzione 40/10;  2 maglie per dente, così da ottenere una fittezza di 8 fili al cm.

 

la partenza del lavoro

la partenza del lavoro

 

Mi fermo qui perché non sono riuscita a finire il lavoro (si è rotta una cinghia del telaio e devo sostituirla….)

Le restanti indicazioni la prox settimana

Ciao!

Disegno scozzese

particolare del disegno

particolare del disegno

AVVERTENZA:

per realizzare questo lavoro è necessario saper usare il telaio a   4 licci

difficoltà: media

filati usati: cashmere 100%, titolo 2/28000 (o in alternativa art WSSE100-WSSE101 su filationlinestore.it = cashmere-seta 70/30 titolo 2/26000; oppure lana merinos titolo 2/30000 art WVM sempre su filationlinestore.it)

l'ordito pronto per il rimettaggio

l’ordito pronto per il rimettaggio

consumi:

colore A = vinaccia  25 grammi

colore B = rosa antico 255 grammi

colore C = salvia  95 grammi

colore D = bianco 260 grammi

colore E = azzurro 50 grammi

 totale 685 grammi

 ordito: filo doppio di cashmere 2/28000 (5 colori diversi)

trama: filo doppio di cashmere 2/28000 (5 colori diversi)

rimettaggio: 1-2-3-4-1-2-3-4……….un filo doppio per maglia

cimosse: sinistra = prime 8 maglie passare 2 fili (doppi) d’ordito;

destra = nelle ultime 8 maglie passare 2 fili (doppi) d’ordito

pettine: riduzione 30/10 : passare  2 maglie per dente per ottenere una fittezza di 6 fili/cm

sequenza di trama: il lavoro è realizzato a diagonale, pedalate 14-12-23-34-14-12-23-34… RIPETERE LA STESSA SEQUENZA DI COLORI DELL’ORDITO

       2 il lavoro legato al subbio anteriorel'ordito visto dal subbio posteriore

il lavoro legato al subbio anteriore                          l’ordito visto dal subbio posteriore

 schema ordito: l’ordito è composto da 720 fili doppi (attenzione! Un filo doppio è considerato come un unico filo) ordinati in questa sequenza

 22B+4E+8C+18D+2A+8D  ripetere 11 volte

 Concludere con 22B+4E+6C

5 l'ordito visto dal subbio posteriore  4 i fili d'ordito

 

 

 

I fili d’ordito                                                          l’ordito visto dal subbio posteriore

Montare una lunghezza sufficiente a lavorare 215. + 15 cm frange all’inizio + 15 cm di frange alla fine, cioè  un totale di 245 cm

 

 il plaid in fase di tessitura

il plaid in fase di tessitura

Misure finite (dopo lavaggio): 99×186

Finissaggio:  lavaggio  in lavatrice; asciugare a caldo non troppo intenso, stirare con ferro caldo, annodare le frange

 

il plaid finito

il plaid finito

 

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ESERCIZIO 14 : SCIARPA IN LANA TWEED

AVVERTENZA:

per realizzare questo lavoro è necessario saper usare il telaio a   4 licci

difficoltà: facile

la sciarpa

la sciarpa

filati usati: lana tweed NM 4000 colore verde(articolo WO151 su filationline.it, disponibile in diversi colori)

 

 il filato

il filato

ordito: filo singolo di lana

trama: filo singolo di lana

rimettaggio: 1-2-3-4-1-2-3-4……….un filo per maglia

cimosse: sinistra = prime 8 maglie passare 2 fili d’ordito;

destra = nelle ultime 8 maglie passare 2 fili d’ordito

pettine: riduzione 30/10 : passare  2 maglie per dente per ottenere una fittezza di 6 fili/cm

sequenza di trama: il lavoro è realizzato a diagonale, pedalate 14-12-23-34-14-12-23-34….

 l'ordito visto dal subbio posteriore

l’ordito visto dal subbio posteriore

schema ordito: l’ordito è composto da 300 fili uguali

Montare una lunghezza sufficiente a lavorare 230 cm. + 5 cm frange all’inizio + 5 cm di frange alla fine, cioè  un totale di 240 cm

Misure finite (dopo lavaggio): 39×194

Finissaggio:  lavaggio  in lavatrice; asciugare a caldo non troppo intenso, stirare con ferro caldo

 il lavoro sul telaio

il lavoro sul telaio

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Quando si lavora la viscosa il primo problema che si incontra è quello del filato che scivola giù e passa sotto la rocca a questo punto tirando il filo si può rompere o far rotolare la rocca lontano dal punto di partenza.

 Filato di Viscosa

Filato di Viscosa

Per ovviare a questo problema in maglieria si inventano vari soluzioni, quella più semplice è prendere alcuni sacchetti di plastica, quelli della spesa per intenderci e sistemarli sotto la rocca. La rocca deve appoggiare sui sacchetti in modo da non permettere al filo che cade giù di passare sotto la base.

 Filato di Viscosa

Filato di Viscosa

Il secondo metodo più funzionale è quello di prendere un sottovaso e fare una incisione alla base come in foto

2

si riverse il sottovaso con la calzina con cui di solito è protetta la rocca di viscosa ma va bene anche un altro materiale che faccia la stessa finzione.

3A questo punto si incastra il fuso dentro al foro e il filo che scivolerà giù cadrà sulla calzina senza passare sotto la rocca.

4

AVVERTENZA:  per realizzare questo lavoro è necessario saper usare il telaio a  2  o 4 licci

difficoltà: facile

la sciarpa finita

filati usati: seta color verde smeraldo pettinata titolo 2/60000 + 8 colori di seta sempre 2/60000

(ad esempio potete usare l’articolo SE10 di filationlinestore.it)

i filati usati

i filati usati

ordito: filo singolo di seta verde + 4 cordoncini composti da 8 fili ciascuno di seta di altri colori

trama: filo singolo di seta verde + 4 cordoncini

rimettaggio: 1-2-1-2-1-2-1-2……….un filo per maglia

cimosse: sinistra = prime 4 maglie passare 4 fili d’ordito; nelle successive 12 maglie passare 2 fili d’ordito

destra = la stessa cosa all’inverso

poiché la seta è molto scivolosa è bene fare una bella cimosa rinforzata (in questo lavoro è composta da 40 fili d’ordito per parte)

pettine: riduzione 50/10 : passare  2 maglie per dente per ottenere una fittezza di 10 fili/cm

sequenza di trama: il lavoro è realizzato a tela, pedalate 1-2-1-2-1-2

il lavoro sul telaio

il lavoro sul telaio

schema ordito: l’ordito è composto da 604 fili (corrispondenti a 60 cm) così ordinati = 40 fili seta verde + 1 cordoncino composto da 8 fili di seta diversi colori + 10 fili seta verde + 1 cordoncino +

500 fili seta verde + 1 cordoncino + 10 fili seta verde + 1 cordoncino + 40 fili seta verde

Montare una lunghezza sufficiente a lavorare 225 cm. + 5 cm frange all’inizio + 5 cm di frange alla fine, cioè  un totale di 235 cm

Trama: tutta la sciarpa è lavorata con le pedalate 1-2-1-2-1-2

partire  con 20 battute a tela di seta verde MOLTO fitte;

inserire il cordoncino colorato (sulla pedalata 1);

fare altre 10 battute di seta verde battendo normalmente il pettine;

inserire il cordoncino colorato (sulla pedalata 1)

continuare con la seta verde mantenendo un fittezza di circa 10 fili/cm

alla fine fare come alla partenza, ma all’inverso (quindi concludere con 20 battute di seta verde MOLTO fitte)

Misure finite (dopo lavaggio): 50×212

Finissaggio:  lavaggio  in lavatrice; asciugare a caldo non troppo intenso, stirare con ferro medio

la sciarpa finita

la sciarpa finita

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AVVERTENZA:

per realizzare questo lavoro è necessario saper usare il telaio a  4 licci

difficoltà: facile

sciarpa creata con telaio in loegno a mano

filati usati: lino grezzo titolo 1/10000   colore naturale                                          50 gr

lino/lurex   titolo  60000 (art LIL20 www.filationline.it) col. nocciola    25 gr

cotone     titolo 2/60000 colore giallo   (art CO40 filationline)           80 gr

lino lurex cotone

lino lurex cotone

ordito: filo singolo di lino grezzo, filo doppio di cotone giallo

trama: filo doppio di lino/lurex, filo doppio di cotone giallo

rimettaggio: 1-2-3-4-1-2-3-4………..

cimosse:  cimossa sinistra=nelle prime 2 maglie 4 fili d’ordito, dalla 3a alla 10° maglia 2 fili di ordito (i fili doppi di cotone contano come un unico filo);

cimossa destra= come la sinistra all’inverso

pettine: riduzione 50/10 : passare 2 fili per dente  così da avere una  fittezza di 10 fili al cm.

sequenza di trama: lavorazione diagonale 14-12-23-34-14-12-23-34 …….alternare 6 battute di lino lurex nocciola e 6 battute di cotone giallo

per  formare il quadretto

Schema ordito: l’ordito è composto da 288  fili ordinati in questa sequenza

6  fili (singoli) lino + 6 fili (doppi) cotone + 6 fili lino + 6 fili cotone……….

Montare una lunghezza sufficiente a lavorare 185 cm. + 15 cm frange all’inizio + 15 cm di frange alla fine, cioè  un totale di 215 cm

Trama: utilizzare il lino lurex raddoppiato e il cotone giallo raddoppiato

Misure finite: 24 cm x 166 cm + frange

Finissaggio:  lavaggio a mano o in lavatrice; asciugatura a caldo; NON stirare se si vuole mantenere un effetto stropicciato, altrimenti stirare con ferro medio mettendo un panno fra la piastra e la stoffa (il lurex potrebbe sciogliersi)

                                                          Osservazioni

Non è indispensabile usare il lino e il cotone, potete sostituirli con altri filati che avete a disposizione di spessore analogo

Ogni sabato una nuova lezione

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AVVERTENZA: per realizzare questo lavoro è necessario saper usare il telaio a  4 licci

difficoltà: facile

Plaid fatto con telaio a mano telaio

Plaid fatto con telaio a mano telaio

filati usati: merinos mouline blue grigio tit 2/16 + misto lana stampata (8 varianti di colore) titolo 3000

 

lana stampata

lana stampata disponibile su filatiOnline

merinos moulinè

merinos moulinè

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ordito: filo singolo di merinos

trama: filo singolo di merinos e filo singolo di lane stampate

rimettaggio: 1-2-3-4-1-2-3-4……….un filo per maglia

cimosse: nelle prime e nelle ultime 8 maglie passare 2 fili d’ordito

pettine: riduzione 30/10 : passare  2 maglie per dente per ottenere una fittezza di 6 fili/cm

sequenza di trama: attenzione! In trama il merinos passerà sulla pedalata a tela (13/24) mentre la lana stampata passerà sulla pedalata 23/41

1975 il lavoro sul telaio

schema ordito: l’ordito è composto da 720 fili (corrispondenti a 120 cm)

Montare una lunghezza sufficiente a lavorare 240 cm. + 15 cm frange all’inizio + 15 cm di frange alla fine, cioè  un totale di 270 cm

Trama: partire e finire con 8 battute di merinos a tela (13/24) schiacciando bene col pettine, poi proseguire alternando 1 battuta con la  lana stampata (schiacciando i pedali 23 e 14) e 1 di merinos (13/24)

Misure finite (dopo lavaggio): 105×200

Finissaggio:  lavaggio  in lavatrice; asciugare a caldo, stirare, annodare le frange

                                                                Ogni sabato una nuova lezione

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CORSO DI TESSITURA: ESERCIZIO 8

SCIARPA IN FETTUCCIA DI COTONE A PIED DE POUL

 AVVERTENZA:

per realizzare questo lavoro è necessario saper usare il telaio a  4 licci

difficoltà: MEDIA                                  1955 la sciarpa finita

 filati usati: fettuccia di cotone bianca e fettuccia di cotone viola (larghezza 3-4 mm)

Consumi:  110 grammi circa per colore

ordito: filo singolo di fettuccia

trama: filo singolo di fettuccia

rimettaggio: 1-2-3-4-1-2-3-4 un filo per maglia

cimosse: sx=2 maglie fili doppi    dx=la stessa cosa

pettine: riduzione 40/10 : passare 1 fil0 per dente  così da ottenere una fittezza di 4 fili cm

sequenza di trama: 41-12-23-34…colore bianco   41-12-23-34…colore viola….ripetere continuando ad alternare i colori

la fettuccia usata

la fettuccia usata

schema ordito: l’ordito è composto da 108 fili

ordinati in questa sequenza: 4 bianchi + 4 viola + 4 bianchi + 4 viola …………..4 bianchi (l’inizio e la fine preferibilmente dovrebbero essere dello stesso colore, così da avere le cimose uguali)

Montare una lunghezza sufficiente a lavorare 220 cm. + 10 cm frange all’inizio + 10 cm di frange alla fine, cioè  un totale di 240 cm

Trama: lavorare in diagonale col filo singolo di fettuccia bianca alternata a quella viola ogni 4 battute

Misure finite (dopo lavaggio): 22×194

Finissaggio:  lavaggio a mano o in lavatrice; asciugare  a caldo;   non stirare

 

particolare del disegno pied de poul

particolare del disegno pied de poul

 OSSERVAZIONI

Per ottenere il disegno pied de poul è necessario alternare in ordito e in trama i due colori, a 4 per volta, lavorando in diagonale.

Se si aumenta o diminuisce il numero di fili, non si ottiene il caratteristico disegno pied de poul, ma appariranno dei quadretti.

La dimensione del disegno dipende dallo spessore del filo usato: in questa sciarpa il disegno è grande, con fili più sottili si rimpicciolisce proporzionalmente.

Ogni sabato una nuova lezione

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DEFINIZIONE: la cimossa o cimosa  è il bordo non tagliato di una pezza di tessuto, il lato destro e sinistro quando esce dal telaio. Si viene a creare sui bordi laterali di un ordito quando la navetta, dopo aver posto il filo di trama nel passo, ritorna sull’altro lato. La distanza tra una cimossa e l’altra si chiama altezza e corrisponde alla larghezza effettiva della pezza di tessuto.

Nella cimosa i fili d’ordito sono più fitti che nel resto del tessuto

A COSA SERVE: una cimosa ben fatta è fondamentale per realizzare un lavoro a regola d’arte. I fili d’ordito che la formano, passando più fitti nel pettine, danno struttura e compattezza al lavoro.

I margini saranno regolari e uniformi e non “smangiucchiati”.

Inoltre la cimosa aiuta a dare regolarità alle battute di trama facilitando la tessitura

COME SI FA: come regola generale la cimosa si deve realizzare aumentando il numero di fili che passano nelle maglie esterne; solo in alcuni casi particolari si realizza direttamente nel pettine aumentando la fittezza,in casi eccezionali di fili molto grossi non serve. Farò di seguito alcuni esempi.

Foto1930

CIMOSA

Foto1931

CIMOSA

ESEMPI (per capire è necessario conoscere almeno un po’ i titoli dei filati)

Ordito filo singolo titolo 2/16000  fittezza 8 fili/cm = pettine 40/10  2 fili per dente

La cimosa si realizza passando 2 FILI X MAGLIA per 8 volte (quindi nelle prime e nelle ultime 8 maglie)

Ordito filo singolo 2/28000 (o 2/30000) fittezza 8 fili/cm = pettine 40/10 2 fili per dente

La cimosa si realizza passando 2 FILI X MAGLIA per 12 volte (quindi nelle prime e nelle ultime 12 maglie)

Ordito filo doppio 2/28000  (o 2/30000) fittezza 6 fili doppi/cm = pettine 30/10 2 fili doppi per dente

La cimosa si realizza passando 2 FILI DOPPI PER MAGLIA per 8 volte (quindi nelle prime e nelle ultime 8 maglie)

Ordito filo singolo 2/56000 (o 2/60000) fittezza 10 fili/cm = pettine 50/10  2 fili per dente

La cimosa si realizza passando 2 volte FILI QUADRUPLI E 12 volte FILI DOPPI (quindi 1° 2° maglia fili quadrupli, dalla 3° alla 14° fili doppi; all’inverso per l’altra cimosa)

Ordito filo singolo titolo alto fittezza 2 fili/cm = pettine 20/10 1 filo per dente: in questo caso la cimosa si realizza nel pettine, passando 2 FILI PER DENTE  nei primi e negli ultimi due denti.

Ordito filo singolo titolo molto alto 1 filo/cm = pettine 20/10 1 filo per dente un dente si e un dente no: in questo caso NON serve la cimosa perché il filo grosso ha sufficiente robustezza e aumentarne la fittezza darebbe problemi nella tessitura.

 Ogni sabato una nuova lezione

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QUELLO CHE NON VI DIRÀ MAI LA TV!

UN ANNO DOPO 20/05/13

TERREMOTO EMILIA ROMAGNA CAUSATO DAL FRACKING?

Riporto qui sotto alcuni articoli che girano sul Web che danno voce alla gente del mio paese.

Riassumendo molti sostengono che le pratiche di Fracking siano la causa del terremoto in Emilia.

Fracking e’ una abbreviazione di “hydraulic fracturing” che significa fratturazione idraulica, si frantuma la roccia usando fluidi saturi di sostanze chimiche iniettati nel sottosuolo ad alta pressione. Un cocktail di elementi chimici, miliardi e miliardi di litri di acqua di scarto in cui sono state dissolte sostanze chimiche tossiche, sparate nella pancia della terra ad alta pressione con i quali la roccia porosa viene fratturata, per far risalire idrocarburi contenuti nei pori della roccia causando micro terremoti. Il fracking e’ un modo “non convenzionale” per estrarre gas da roccia porosa di origine argillosa detta scisti (shale in inglese), le cui vacuita’ ospitano in prevalenza metano. Con le tecniche “tradizionali” (un pozzo per intenderci) questo gas non potrebbe essere estratto, visto che il gas e’ intrappolato in una miriade di pori sotterranei e la classica trivella verticale non arriverebbe ad aprirli tutti.

In molti paesi questi carotaggi sono proibiti; La Francia ha un divieto integrale sul fracking, cosi pure la Bulgaria; banche e assicurazioni Statunitensi  hanno bloccato i finanziamenti e la copertura dei rischi di queste operazioni,  in quanto pare ormai consolidata l’idea che il trivellamento dei pozzi di stoccaggio abbia causano terremoti e inquinamento delle falde.

 Avete sentito parlare del progetto della Centrale di riserva a Rivara, nel modenese e delle proteste no gas a Rivara?

LE CASUALITÀ: leggete e fate 2+2

 –        Il 17 febbraio 2012, i Ministri dell’Ambiente e dei Beni Culturali hanno decretato la compatibilità ambientale e quindi l’autorizzazione di opere di indagine geologica, ossia trivellazioni con uso di cariche esplosive e pompaggio di acqua ad alta pressione, allo scopo di verificare la realizzabilità di un gigantesco deposito di gas metano, nel sottosuolo dei comuni di San Felice sul Panaro, Finale Emilia, Camposanto, Medolla, Mirandola e Crevalcore, progetto definito “Concessione di stoccaggio sotterraneo di gas naturale denominato Rivara”.  Da tempo si parla di fare un deposito di Gas nella zona sotto i paesi colpiti idonea a contenere 3,2 miliardi di metri cubi di metano in una cavità naturale a 2.550-2.800 metri di profondità. A piena operatività potrebbe erogare 32 milioni di standard m3 al giorno. Una bomba sotto ai piedi dicono in tanti.

La società di energia è costituita al 15% da Erg e all’85% da Indipendent Resources Plc, multinazionale britannica da 15milioni di sterline confronto alla quale noi siamo piccole formichine. Il ministro Romani aveva parlato all’Unione Petrolifera Italiana ed aveva affermato “che l’Italia aveva bisogno di un significativo contributo dalle produzioni nazionali di idrocarburi già a partire daL 2012 . A fine ottobre 2012 la commissione Via (Valutazione impatto ambientale) non ha modificato le sue valutazioni: parere positivo alle trivellazioni nonostante gli accertamenti eseguiti negli ultimi mesi, LE TRIVELLAZIONI CONTINUANO!!!

–        Proprio il 17 maggio 2012 è stato pubblicato sulla gazzetta, un decreto nel quale si recita che le spese relative alla ricostruzione degli edifici distrutti in catastrofi, diciamo, tra virgolette, “naturali”, sono a spese dei cittadini e non più dello Stato”

 –        I sismologhi italiani hanno registrato il 20 maggio 2012 una magnitudo 5.9 mentre nel resto del mondo si è misurata una magnitudine  6.1, forse perche lo stato italiano prevede un rimborso al 100% per calamità naturali per gli eventi con magnitudo superiore al 6? E il decreto pubblicato il 17 maggio non era ancora entrato in vigore?

–        Nei giorni precedenti il terremoto si è verificato a Bondeno (Ferrara)IL FONTANAZZO”, con la fuoriuscita di acqua e sabbia tipico dei lavori di Fracking. Durante la scossa, poi, la sensazione avuta da diversi residenti era stata come se dal terreno uscissero aria e sabbia.

–        Aumento della temperatura dell’acqua. Il fenomeno è stato osservato a Rio Saliceto, Camposanto, San Martino in Rio già a partire da fine aprile.

–        Moria di topi e pesci. Molti denunciarono che nei giorni antecedenti al 20 maggio si verificò una moria di pesci nelle stesse zone colpite dal terremoto,  inquinamento delle falde, tipiche del Fracking  che spingono in superficie i gas e gli idrocarburi sottostanti. A Medolla moria di topi nei giorni precedenti il terremoto. A Camposanto, Finale, Mirandola, San Felice e San Prospero sono morti i pesci che vivono sul fondale di laghi e canali, soprattutto persici e pescigatto.

–        L’innalzamento delle falde acquifere:  i pozzi  di Finale Emilia hanno registrato nei giorni precedenti un notevole aumento del livello dell’acqua, inoltre a Renazzo la notte prima del terremoto l’acqua nei pozzi risultava nera probabilmente contaminata con la torba in profondità.

–        Metano. A Medolla l’emissione di metano dal suolo è aumentata fino a 10 volte.

–        Aumantata la temperatura del suolo. Sempre a Medolla la temperatura della terra è aumentata fino a 50 gradi a pochi centimetri di profondità.

–        Le tartarughe in fuga. A Finale Emilia le tartarughe sono uscite dai laghi. Il proprietario di un ristorante ha visto scappare le tartarughe dal laghetto poco prima del sisma.

–         Galline. A Medolla raccontano che le galline hanno smesso improvvisamente di fare le uova tre giorni prima della scossa.

–         Mais. Nelle piantagioni di mais a Medolla le piante prima sono aumentate d’altezza fino a 3 volte. Poi, nel giro di pochi giorni, si sono seccate. Colpa delle esalazioni di metano?

–        La profondità degli epicentri dei terremoti sono sempre superficiali da 1km a 10km di profondità, le prove di monitoraggio si eseguono a profondità identiche a quelle dei sismi, mentre normalmente gli epicentri sono molto più profondi, nelle viscere della terra e soprattutto presentano sciami sismici, cioè prima e dopo della vibrazione massima presentano oscillazione più piccole, definite di attenuazione.

–        Molti hanno sentito all’una di mattina del 20 maggio un terremoto con un grosso boato, simile ad una esplosione che gli ha spostati dal loro letto.

–        La protezione civile era già in allerta? Era ancora buoi quando la mattina del 20 maggio io stessa vedevo arrivare i primi container del ministero, una velocità sorprendente, nel  pomeriggio le tendopoli erano già montate. Sono in molti a dire che il materiale era già nelle vicinanze o comunque pronto per le nostre popolazioni.

Da quando il ministro dello Sviluppo Economico ha concesso le autorizzazioni ai petrolieri americani per effettuare prospezioni ed estrazioni sul territorio italiano, i terremoti sono aumentati in maniera preoccupante, anche in zone normalmente considerate a basso rischio. E siccome l’Italia ha così bisogno di idrocarburi ecco che è necessario produrre novanta mila barili in più al giorno in Basilicata aumentando di 90mila volte i rischi legati all’inquinamento e a disastri ambientali di varia identità. Ma come dice Romani “Senza energia si torna al Medioevo”.

Il 13 Febbraio 2013 sono stati firmati due decreti ministeriali per “liberalizzare il mercato” e per dare all’Italia un ruolo maggiore come “hub” sud-europeo del gas.

LE PERFORAZIONI CONTINUANO: Guardate il nuovo progetto che si chiamerà:

Istanza di Permesso di Ricerca in Terraferma: RENO CENTESE

Lo trovate qui: http://unmig.sviluppoeconomico.gov.it/unmig/istanze/dettaglio.asp?cod=497

Ma non si tratta solo dell’Emilia tutta l’Italia è coinvolta, sul blog

http://dorsogna.blogspot.it/2013/04/italia-352-pozzi-di-stoccaggio-di-gas.html

trovate molte più notizie di quelle che vi ho riportato io qui

In Emilia, ci sono stati morti, perdite ingenti, angoscia, paura, domande senza risposte in cambio di niente. Magari il petrolio, lo stoccaggio del gas non c’entrano, ma è evidente che non possiamo continuare a insultare madre natura ed aspettartci che non ci siano mai conseguenze di nessun genere.

Ambra

 AVVERTENZA:  per realizzare questo lavoro è necessario saper usare il telaio a 2 o 4 licci

difficoltà: facile

 la sciarpa

Sciarpa in lino a righe realizzata con telaio manuale

filati usati: lino titolo 1/26 in quattro varianti colore: bianco, 2 varianti di blu, turchese

1870 i filati usatiConsumi:  170 grammi

ordito: filo singolo di lino

trama: filo singolo di lino bianco

rimettaggio: 1-2-1-2-1-2-1-2-1-2……….un filo per maglia

cimosse: sx=2 maglie fili quadrupli, 12 maglie fili doppi    dx=la stessa cosa all’inverso

pettine: riduzione 50/10 : passare 2 fili per dente  così da ottenere una fittezza di 10 fili cm

sequenza di trama: 1-2-1-2-1-2-1-2-1-2                                                   1871 l'ordito è pronto per il rimettaggioschema ordito: l’ordito è composto da 400 fili

ordinati in questa sequenza, ripetuta 4 volte: 2 bianchi+7 blu A+ 4 turchese+ 2 bianchi+ 7 blu B+ 4 bianchi+ 8 blu A+ 2 bianchi +11 turchese+ 6 bianchi+ 11 turchese+ 2 bianchi+ 8 blu A+ 4 bianchi+ 7 blu B+ 2 bianchi+ 4 turchese + 7 blu A+2 bianchi

Montare una lunghezza sufficiente a lavorare 220 cm. + 10 cm frange all’inizio + 10 cm di frange alla fine, cioè  un totale di 240 cm

Trama: lavorare col filo singolo di lino bianco (non battere troppo il filo di trama)

Misure finite (dopo lavaggio): 35×213

Finissaggio:  lavaggio a mano o in lavatrice; asciugare  a caldo;   non stirare

1896 la sciarpa

 OSSERVAZIONI

Questa sciarpa estiva, dai colori freschi, sta bene con un abbigliamento casual, perciò ho scelto di non stirarla per darle un look informale

Ogni sabato una nuova lezione

Questo articolo è stato scritto da Anna: quattromicitessituramanuale

Per qualsiasi informazione che non trovi nell’articolo la puoi contattare: quattromici@gmail.com

 

 

LEZIONE 5: COME FARE LE FRANGE

                                   Montare il telaio con un ordito per realizzare una sciarpa: nella lunghezza avrete già incluso la misura delle frange.

Annodare l’ordito al subbio anteriore.

Con il filo di trama o –indifferentemente con un filo diverso- lavorate 4/5 cm a tela per preparare

la partenza del lavoro: battere bene i fili.

 Fate una sigaretta con del filo sottile e robusto (seta o cotone, ad esempio)

                clicca qui e guarda il video      

Purtroppo la qualità del video non è ottimale, ma si vede abbastanza:

con il filo sottile (giallo nel video) che avete preparato fate 3 battute a tela lasciando dalle battute iniziali uno spazio vuoto pari alla misura delle frange che volete ottenere.

Lasciate abbondante  il filo  sui lati senza tirarlo sulle cimosse.

Battere bene.

lasciare i fili lunghi sui lati

lasciare i fili lunghi sui lati

 Cambiare il filo e cominciare a tessere: dopo alcune battute tagliate le filzoline laterali

Quando avete terminato di tessere la sciarpa, fate di nuovo tre battute a tela con il filo sottile

Misurate la stessa distanza lasciata all’inizio e concludete con 4/5 cm a tela ben battuti.

lasciare uno spazio vuoto pari alla misura delle frange

lasciare uno spazio vuoto pari alla misura delle frange

Foto1799

 Dopo aver  lavato e asciugato la sciarpa, stirare bene le frange, sfilare i fili sottili e tagliare seguendo la prima battuta di trama di inizio e fine lavoro, così da riuscire ad andare ben dritto

tagliare seguendo la prima battuta

tagliare seguendo la prima battuta

Tutti i sabati un nuovo articolo.

Offerto da: quattromicitessituramanuale.blogspot.it

 

 

AVVERTENZA:

per realizzare questo lavoro è necessario saper usare il telaio a 2 o 4 licci

difficoltà: facile

                   filati usati: lana mouline bianca e nera (art WO555   su www.filationline.it) spessore 4-5 mm

Consumi:  300 grammi

 ordito: filo singolo di lana

trama: filo singolo di lana

rimettaggio: 1-2-1-2-1-2-1-2-1-2……….un filo per maglia

cimosse: con il filo così grosso non servono

pettine: riduzione 20/10 : passare 1 fili per dente,  così da ottenere una fittezza di due filo al cm

sequenza di trama: 1-2-1-2-1-2-1-2-1-2

l'ordito sul subbio posteriore

l’ordito sul subbio posteriore

schema ordito: l’ordito è composto da 60 fili

Montare una lunghezza sufficiente a lavorare 210 cm. + 20 cm frange all’inizio + 20 cm di frange alla fine, cioè  un totale di 240 cm

                             Trama: lavorare col filo singolo, non occorre la navetta,si può passare a mano, sequenza 1-2-1-2….

Misure finite (dopo lavaggio): 26×200

Finissaggio:  lavaggio a mano o in lavatrice; asciugare  all’aria;   non stirare

la sciarpa finita

la sciarpa finita

parte anteriore

parte anteriore

Per poter realizzare un buon lavoro bisogna annodare bene l’ordito: la tensione dei fili deve essere uniforme su tutta la sua larghezza.

Montare il telaio, fare il rimettaggio e passare il filo nel pettine: il telaio si presenta così (vedi foto)

parte posteriore

parte posteriore

Nella parte posteriore vedete le verghe di incrocio legate sulle casse e sul pettorale posteriore.

Posizionare la barra del subbio anteriore e legare PER PRIMO il mazzetto di fili centrale

annodare il mazzetto centrale

annodare il mazzetto centrale

 Poi a seguire i due mazzetti esterni delle cimose

annodare le cimose (dx)

annodare le cimose (dx)

annodare le cimose (sx)

annodare le cimose (sx)

slacciare le verghe

slacciare le verghe

A questo punto SLACCIARE le verghe di incrocio dalle casse e dal pettorale posteriore

slacciare le verghe

slacciare le verghe

E quindi passare ad annodare gli altri fili procedendo dalle cimose verso il centro, prima da una parte  poi dall’altra (vedi foto successive)

foto 44-45-46-47 copia

 RICONTROLLARE le tensioni di tutti i mazzetti e uniformarle, sempre partendo dall’esterno verso il centro.

passare le mani sui fili

passare le mani sui fili

Passare le mani sui fili per SENTIRE se tutti sono ben tesi,

stringere per ultime le cimose

le verghe sono sotto il pettorale

le verghe sono sotto il pettorale

A questo punto portare le verghe di incrocio sotto il pettorale posteriore e legarle

 

sciarpa finita

sciarpa finita

  Il lavoro è pronto per la tessitura e questo è il lavoro finito

 Il filato usato è l’articolo: WO555 misto lana bianco e nero (www.filationline.it)

Ogni sabato una nuova lezione

Questo articolo è stato scritto da Anna: quattromicitessituramanuale

Per qualsiasi informazione che non trovi nell’articolo la puoi contattare: quattromici@gmail.com

 

ESERCIZIO 3: MAXI SCIARPA VERDE FILO GROSSO

 AVVERTENZA:

per realizzare questo lavoro è necessario saper usare il telaio a 2 o 4 licci

difficoltà: facile

sciarpa verde

sciarpa verde

 filati usati: filo microfibra stampato verde-verde scuro, a spessore variabile da 3 a 15 mm

(lo trovate su www.filationline.it art A1500)

A1500 stoppino verde marrone

A1500 stoppino verde marrone

              ordito: filo singolo verde

trama: filo singolo verde

rimettaggio: 1-2-1-2-1-2-1-2-1-2……….

cimosse:  no

pettine: riduzione 20/10 : passare 1 filo in un dente e lasciare 2 denti vuoti così da ottenere una fittezza di 1 filo/1,5 cm

sequenza di trama: 1-2-1-2-1-2-1-2-1-2

 il lavoro sul telaio

il lavoro sul telaio

 schema ordito: l’ordito è composto da 20 fili

Montare una lunghezza sufficiente a lavorare 220 cm. + 15 cm frange all’inizio + 15 cm di frange alla fine, cioè  un totale di 215 cm

 il lavoro sul telaio

il lavoro sul telaio

 Trama: dato che il filo è grosso, passarlo a mano senza navetta, accompagnarlo senza battere il pettine:

Misure finite: 18 cm x 200 cm + frange

Finissaggio:  lavaggio a mano o in lavatrice; asciugare all’aria, NON a caldo; NON stirare

                    OSSERVAZIONI

 Quando si usano fili molto grossi non occorre fare le cimosse.

Questo filato è uno stoppino stampato morbidissimo a spessore variabile che dà un gradevole effetto sfumato, gonfio al tatto.

Il risultato è una sciarpa molto trendy, facilmente abbinabile ad un abbigliamento casual.

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Tutti i sabati una nuova lezione

ESERCIZIO 1: SCIARPA  IN LINO E SETA

SCIARPA  IN LINO E SETA

SCIARPA IN LINO E SETA

AVVERTENZAper realizzare questo lavoro è necessario saper usare il telaio a 2 o a 4 licci difficoltà: facile

 filati usati:

il lino lurex e il lino grezzo

lino grezzo titolo 1/10000 colore naturale 120 gr lino/lurex titolo 60000 (art LIL20 www.filationline.it) col. nocciola 35 gr

l

  seta  titolo 2/60000  (8 colori diversi: utilizzare  piccole rimanenze)   10 gr

seta titolo 2/60000 (8 colori diversi: utilizzare piccole rimanenze) 10 gr

ordito: filo singolo di lino grezzo + cordoncini di seta ottenuti unendo 8 fili di colore diversi

trama: filo doppio di lino/lurex

rimettaggio: 1-2-1-2-1-2…………..

cimosse: nelle prime 10 e nelle ultime 10 maglie raddoppiare il filo d’ordito

pettine: riduzione 40/10 : passare 2 fili per dente così da ottenere 80/10 così da avere il lavoro con fittezza di 8 fili al cm.

sequenza di trama: abbassare alternativamente il pedale 1 e il pedale 2 (1-2-1-2-1-2…….)

Schema ordito: l’ordito è composto da 327 fili ordinati in questa sequenza

40 fili lino + 1 cordoncino seta + 40 f. lino + 1 cord seta + 40 f. lino + 1 cord seta + 40 f. lino + 1 cord seta + 40 f. lino + 1 cord seta + 40 f. lino + 1 cord seta + 40 f. lino + 1 cord seta + 40 f. lino

5. al lavoro

Ad esempio sul mio telaio devo montare 315 cm.

 Montare una lunghezza sufficiente a lavorare 230 cm. + 15 cm frange all’inizio + 15 cm di frange alla fine, cioè  un totale di 260 cm.

 Trama: utilizzare il lino lurex raddoppiato

Misure finite: 36 cm x 218 cm + frange

Finissaggio:  lavaggio a mano o in lavatrice; asciugatura a caldo; NON stirare

  Osservazioni

Non è indispensabile usare il lino e la seta, potete sostituirli con altri filati che avete a disposizione di spessore analogo;  Inserire dei cordoncini permette di utilizzare piccole rimanenze di filo;

Guardate l’effetto “goffrato”  del lino grazie all’asciugatura a caldo;

2. la sciarpa finita

Il look della sciarpa sarà allo stesso tempo informale grazie al lino grezzo (facilmente abbinabile ad abbigliamento casual) e chic, grazie al lurex (abbinabile a un semplice vestitino leggero)

Tutti i sabati una nuova lezione

LEZIONE 4: IL FINISSAGGIO

Ogni pezzo di tessuto realizzato, qualunque sia il filato utilizzato, va lavato per permettere alle trame di chiudersi e prendere la loro posizione definitiva e per eliminare eventuali tracce di paraffina o oli.

Faccio notare che mentre si tesse i fili sono sottoposti a tensione, quando si stacca il lavoro ritornano ad uno stato inerte: un lavoro misurato in tensione è più lungo di quando è a riposo.

FINISSAGGIO = LAVAGGIO + ASCIUGATURA + STIRATURA

Ora spiegherò come ottenere un finissaggio “casalingo” (l’industria utilizza sostanze chimiche):

lavaggio a mano:sciogliere poco detersivo per delicati in acqua appena tiepida (non fredda);

immergere completamente il capo;

lasciarlo in ammollo per 5-6 minuti (non dimenticarlo!) muovendolo delicatamente; risciacquare  bene con acqua appena tiepida;

strizzare  senza torcere, aiutandosi con un asciugamano pulito;

stendere orizzontale su un panno asciutto;

se  è possibile  centrifugare brevemente in lavatrice a max 400 giri (infilare però il capo dentro un sacchetto per delicati)

  1. Lavaggio in lavatrice: (consiglio questo metodo, se la vostra lavatrice ve lo consente). Scegliere il programma per extra delicati, normalmente si chiama “lavaggio a mano”; mettere poco detersivo per delicati e l’ammorbidente nelle rispettive vaschette; programmare la centrifuga a max 400 giri; programmare la temperatura a 30°; prendere il capo, inserirlo in un sacchetto per delicati e chiudere con un laccetto (questa operazione è molto importante perché impedisce che il tessuto faccia delle brusche torsioni durante il lavaggio); dopo il lavaggio estrarre il capo e stenderlo orizzontale su un panno pulito
  2. per chi dispone di asciugatrice: è ottimale l’asciugatura a caldo dei capi in lana e soprattutto in cashmere per avere un finissaggio perfetto.  Il calore aiuta a migliorare la “mano”, cioè l’aspetto tattile del capo; utilizzate programmi per delicati; non fate “seccare” troppo.
  3.  Stiratura: stirate con ferro caldo e vapore, frapponendo un panno pulito; in certi casi, se volete, potrete non stirare per mantenere un effetto “stropicciato” (prestare attenzione ai filati sintetici!)

LEZIONE 3:  DOVE COMPRARE UN TELAIO

Un buon telaio deve essere realizzato a regola d’arte per funzionare bene.

Un’azienda molto seria ed affidabile di cui conosco bene i prodotti è quella di Rangoni Stefania a Calenzano (FI) .  Potete visitare il suo sito  www.untelaiopertutti.it

 Vorrei precisare che per imparare a tessere è necessario avere un’insegnante: non è possibile farlo attraverso indicazioni scritte, siano quelle che fornisco io, sia quelle di un manuale di tessitura.

Per un eventuale acquisto è meglio seguire i consigli dell’insegnante.

 Poiché il costo di un telaio è significativo, si può prendere in considerazione anche la

possibilità di comprarlo usato cercando on-line sui siti di annunci.

Sciarpa tessuta con i filati di Ambra

Chi volesse informazioni più dettagliate può contattarmi via mail

quattromici@gmail.com

Tutti i sabati troverai una nuova lezione

PRESENTAZIONE CORSO DI TESSITURA

Mi chiamo Anna Maria, sono tessitrice: fino a qualche anno fa questo era il lavoro mio e di mio marito, ora è un hobby a cui dedico tutto il mio tempo libero  perché è bellissimo realizzare qualcosa con le proprie mani.

Io e Stefano abbiamo collaborato con le case di moda, inventando e realizzando per loro, sciarpe, stoffe d’abbigliamento, plaid, principalmente in cashmere.

Mi piacerebbe condividere con altri il mio bagaglio di esperienza, vorrei ringraziare Ambra che mi dà la possibilità di collaborare con lei.

Ho pensato di suddividere i miei interventi in

Lezioni oppure esercizi:

nelle lezioni vorrei spiegare il funzionamento del telaio e dare suggerimenti per risolvere problemi;

negli esercizi pubblicherò le spiegazioni di lavori fatti da me con le istruzioni per realizzarli.

AVVERTENZA

I miei telai sono a 4 licci; alcuni lavori saranno realizzabili anche sul telaio a 2 licci.

Per montare gli orditi io uso la cantra, ma chi usa l’orditoio a pioli può comunque utilizzare le mie indicazioni.

Per tessere utilizzo la navetta (non la spola)

LEZIONE 1

LA TESSITURA A MANO

Glossario

 Con la tessitura, che sia a mano o automatica, si realizzano pezzi di “tessuto” dati dall’incrocio dei fili dell’ordito  e dei fili della trama.

L’ordito è l’insieme dei fili che passano verticalmente sul lavoro;

la trama è il filo che passa orizzontalmente

Non bisogna confonderla con la maglieria, in cui  si lavora un unico filo opportunamente intrecciato con appositi aghi.

 telaio

telaio manuale di legno

Il telaio è una struttura estremamente semplice costituita da:

–        Il subbio posteriore, su cui vengono arrotolati i fili che costituiscono l’ordito;

subbio posteriore

subbio posteriore

 

subbio posteriore

subbio posteriore

–        Le casse o licci, su cui sono inserite le maglie d’acciaio in cui passano i fili dell’ordito;

. casse o licci

casse o licci

–        Il pettine, che serve a dare la fittezza richiesta al tessuto e a battere i fili di trama

pettine

pettine

–        I pedali, che sono collegati alle casse e permettono di alzarle e abbassarle.

Con l’abbassamento delle casse si aprono i fili dell’ordito permettendo di passare il filo di trama

–     Il subbio anteriore, a cui si legano i fili dell’ordito e su cui si arrotola il tessuto già lavorato

pedali e subbio anteriore

pedali e subbio anteriore

–        la cantra, che serve per montare l’ordito sul subbio posteriore (ci sono anche altri sistemi, ad esempio l’orditoio a pioli)

cantra

cantra

–        la scatola di tensione, che serve a separare in pari e dispari dei fili d’ordito, e a dar loro la giusta tensione

scatola di tensione

scatola di tensione

–        la navetta, che, lanciata da sinistra a destra e da destra a sinistra, trasporta il filo di trama

lancio della navetta

lancio della navetta

navette

navette

potete scrivere commenti o fare domande, sarò lieta di rispondervi, Anna.

La finezza dei filati viene chiamata titolo

L’unità di misura è il numero metrico (NM)  che indica il numero di metri di filo necessari per formare il peso di 1000 g (1 kg)

Esempio:  NM = 3000              Occorrono 3000 metri di filo per un kg

NM = 4500              occorrono  4500 metri di filo per un kg

 

Convenzionalmente l’indicazione dei diversi valori con il numero metrico Nm viene effettuata con 1/Nm – 2/Nm a seconda se si tratta di un filato a capo unico o ritorto a 2 capi.

 

Esempi:   1/15000           il filo è composto da un singolo capo e occorrono 15000 metri di filo per fare un kg;

2/15000      il filo è composto da 2 capi   1/15000 ritorti insieme, perciò occorrono 7500 metri per fare un kg;

1/28000            il filo è composto da 1 capo e occorrono 28000 metri per un kg;

2/28000           il filo è composto da 2 capi di 1/28000 ritorti insieme, perciò occorrono 14000 metri per fare un kg

2/60000          il filo è composto da 2 capi di 1/60000 ritorti insieme, perciò occorrono 30000 metri per un kg.

 lo spessore dei filati

lo spessore dei filati

Nella foto potete vedere alcuni esempi.

Partendo da destra:

filo di seta 2/60000 è uno dei fili più sottili che si possono tessere a mano;

filo di cashmere 2/28000;

filo di seta 3/15000 in questo caso abbiamo 3 fili 1/15000 ritorti perciò  1 kg = 5000 metri;

filo di lana NM 4000;

filo di misto lana 1000;

filo di cashmere formato da 16 capi di 2/28000:  16X2/28000 (1 kg = 875 metri)

Rapportando i fili al righello si vede bene la differenza di spessore.

Tutte queste informazioni sulla misura e sul peso sono di grande importanza per sapere se possiamo tessere un certo tipo di filo e calcolare con buona approssimazione quanto ce ne serve per realizzare il nostro lavoro.

sciarpa realizzata con filato pelliccioso di ambra

sciarpa realizzata con filato pelliccioso di ambra

Tutti i sabati troverai una nuova lezione

mettiamoci_una_pezza_2013

Partecipa anche tu il più grande allestimento di Urban Knitting per restituire colore al centro storico dei paesi colpiti dal sisma

pagina Facebook

CERCHIAMO VOLONTARI PER CUCIRE LE PEZZE!

per Finale Emilia potete contattare Isabella Superbi al 3288676725

come partecipare

allestimento 6 aprile a L'aquila - foto di Matteo Marini

allestimento 6 aprile a L’aquila – foto di Matteo Marini

La partecipazione al progetto “Mettiamoci Una Pezza“ è libera ed aperta a tutti

La nostra idea è di rivestire una superficie di almeno 100 mq  nei centri storici di Finale Emilia e Mirandola nella ricorrenza del quarto anno dal sisma del 6 aprile 2009.

Vorremmo raccogliere pezze preferibilmente  delle seguenti misure:
50 cm x 50 cm o da 25 cm x 25 cm
40 cm x 40 cm o da 20 cm x 20 cm

Le pezze possono essere lavorate con i ferri o con l’uncinetto ed è possibile utilizzare qualunque tipo di filato, di colore e  punto di lavorazione.

Puoi spedire la tua pezza presso:

allestimento 6 aprile a L'aquila - foto di Matteo Marini

allestimento 6 aprile a L’aquila – foto di Matteo Marini

Associazione Culturale Animammersa
c/o Patrizia Bernardi via Strada Statale 17 Bis SNC
67100 Paganica (AQ)

Comune di Finale Emilia

c/a Isabella Superbi
via Montegrappa 6
41 034 Finale Emilia (MO) Cel. 3288676725

Croce Blu di Mirandola

C/O Parcheggio Piscine
Via Dorando Pietri
41037 Mirandola (MO)

Per facilitare l’organizzazione del nostro lavoro di assemblaggio e per predisporre l’installazione, è importante che le pezze arrivino al massimo per il giorno 1 Aprile 2013.

Accompagna la tua pezza con un’etichetta che riporta il tuo nome e la tua città. Puoi scaricare la nostra etichetta qui

Comunicaci la tua adesione al progetto lasciando un commento su questa pagina, o sulla pagina facebook oppure invia una e-mail a mettiamociunapezza@gmail.com, specificando, se possibile, le misure della tua pezza.

Finale Emilia, 18 giugno ’12

Da oggi il sito è di nuovo operativo.

Ho ancora qualche problema con la connessione internet e mi scuso degli eventuali ritardi delle mie risposte e nelle spedizioni a causa di alcuni problemi logistici.

La consegna della merce è comunque prevista entro 3-4 giorni lavorativi.

Ringrazio tutte coloro che in questi giorni mi sono state vicine.

Ambra

Finale Emilia, 24 maggio 2012

 

Purtroppo Finale Emila è stata colpita il 20 maggio dal fortissimo e tremendo TERREMOTO.

La mia casa non ha danni strutturali, è agibile ma il coraggio di rientrare in casa non c’è, le scosse sono troppo frequenti, le potete monitorare sul sito:

http://www.portaleabruzzo.com/nav/terremoti_elenco.asp?anno=2012&mese=0&forza=0&RecordXPagina=15&il_distretto=681#

Le rocche si sono sparpagliate a terra e la risistemazione è laboriosa.

Risponderò a tutti il prima possibile.

La prima scossa è avvenuta verso l’una di notte, ci siamo svegliati di soprassalto e sono andata al computer per avere notizie sulla scossa ma nessuno sulla rete ne parlava.

Nella nostra zona il terremoto si manifesta solitamente con una sola scossa.

Proposi a mio marito di andare a dormire in macchina ma lui mi rispose che ormai era già passato, era inutile uscire. Sono andata nella camera dei bimbi per controllare che non ci fosse nulla che potesse cadergli addosso e sono tornata a dormire mal volentieri.

Poco dopo le quattro un rumore assordante ci ha svegliato, assomigliava a quello di  fortissimo vento, un tornado forse …. sommato a fortissimi boati, la terra sotto la nostra casa sembrava in ebollizione, la luce è venuta a mancare, gli oggetti e gli arredi hanno iniziato a cadere ma non lo avevo capito, siamo corsi nella camera dei bambini e poi giù per le scale scalzi tra acqua e oggetti, si scivolava era buio, il rumore assordante, tutto che tremava …..  20 secondi interminabili, (non riesco ancora a spiegarmi come abbia fatto la casa a non collassare) poi finalmente la porta d’ingresso e il giardino.

Abbiamo allontanato le macchine dalla casa spingendole a mano e vi abbiamo messo dentro i bambini al sicuro. Poi la corsa in casa, appena finita la scossa. La luce era tornata …. ho aperto la porta e ho subito il secondo shock, sembrava fosse scoppiata una bomba, piatti , bicchieri, armadi, tutti  a terra, ho camminato velocemente sui vetri scalza senza nemmeno sentirli, per prendere ciabatte, una coperta e le chiavi della macchina e poi fuori di corsa.

Mi mancava ancora il telefono per chiamare amici e parenti ma non riuscivamo ad entrare le scosse erano tante e di forte intensità, alcuni gridavano: è caduta la torre dell’orologio e quella del castello! Ad ogni scossa il rumore di un muro che cedeva o una finestra che scoppiava.

È arrivata l’alba, il rumore degli elicotteri, il suono delle sirene, ambulanze, pompieri, vigili, carabinieri, protezione civile che arrivavano da tutta la regione come se fosse iniziata una guerra, un bombardamento.

Fortunatamente stavamo tutti bene.

Solo qualche giorno dopo ho appreso che il 5% delle abitazioni erano collassate ma la perdita maggiore  l’ha subita il settore produttivo, l’85% dei capannoni era inagibile o crollato.

Le scosse di forte intensità hanno continuato e continuano a farci compagnia.

Martedì 29 maggio ho deciso di tornare in ufficio cercando di superare il terrore di stare chiusa tra 4 mura per gestire perlomeno le urgenze del mio ufficio.

Inizio alle 9:00, sono salita in ufficio al primo piano con l’angoscia e il cuore in gola, ho lasciato la porta aperta (non si sa mai) ho aperto le finestre acceso il computer mi sono seduta e dopo pochi secondi una scossa lunghissima, non terminava mai, l’intonaco ha iniziato a staccarsi, sono corsa alla porta, ma non si possono percorrere le scale durante le scosse, così mi sono fermata sotto l’architrave della porta d’ingresso  dell’ufficio, ma la terra continuava a tremare e il muro davanti ai miei occhi ha iniziato a crepare e pezzi sempre più grossi di intonaco cadevano dal soffitto, non sapevo se era meglio buttarsi dalla finestra o provare l’uscita delle scale, poi finalmente un momento di silenzio e la corsa veloce sulle scale e poi il cielo aperto.

Entrare in casa di giorno è per tutti coloro che hanno subito questi traumi quasi impossibile, quando si apre la porta d’ingresso ci si ferma sulla soglia e lo sguardo viaggia a destra e a sinistra come se la casa fosse indemoniata, come se ci fosse qualcuno nascosto in qualche angolo, poi una corsa veloce per prendere qualche oggetto di prima necessità e poi di corsa fuori. La notte invece entrare è impossibile, la paura è troppa.

Vi scrivo la mia testimonianza, io che mi ritengo fortunata anche se scioccata da questo evento per dare un minimo dell’idea di coloro che stanno vivendo questo disagio e di coloro che non c’è l’hanno fatta. Il rumore di un motorino che si avvicina, uno sportello che si chiude, un oggetto che cade, ci fa sobbalzare ci mette in allerta.

Ringrazio tutti coloro che mi hanno scritto dimostrandomi amicizia e affetto, ho scopeto di avere tante amiche dal cuore grande disposte a darmi anche ospitalità, vi ringrazio tutte e vi abraccio per la vostra generosità, spero di ritrovare presto un po’ di serenità anche grazie al vostro aiuto.

Davvero….   Grazie a tutte!

Ambra

 

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